Intervista

Alessandro Franchi CIO MADDALENA

 

 

 

In che modo le nuove tecnologie possono aiutare le aziende in questo momento?

Le nuove tecnologie, specialmente in ambito IT, sono sempre più pervasive ed è mia convinzione, da anni, che sia ormai difficile pensare di fare business in modo competitivo senza il supporto di un IT adeguato. Sul tema si possono aprire dibattiti infiniti, ed è sufficiente un minimo di visione per rendersi conto che le nuove tecnologie ormai propongono uno spettro di potenzialità espressive potenzialmente infinito. Considerando il periodo che stiamo attraversando mi piace identificare, ma è una lista sicuramente incompleta, i seguenti quattro ambiti in cui le aziende possono avere benefici:

  • Supporto alla delocalizzazione delle attività – l’aspetto più evidente è legato allo smart working e alla possibilità di lavorare in maniera non vincolata alla sede aziendale, ma non è il solo ovviamente.
  • Supporto evoluto ai processi aziendali – Le tecnologie a supporto dei processi sono potenzialmente infinite; abbiamo in genere più familiarità con i processi “guida”, tipo workflow, ma molti stanno adottando soluzioni complesse, cito due casi, come ad esempio il supporto alla manutenzione predittiva in produzione con tecniche di AI oppure, più consolidato, sistemi basati su algoritmi predittivi a supporto del forecast, attività sempre più complessa visto la situazione dei mercati.
  • Digitalizzazione – La trasformazione digitale, altro argomento “forte”, è una condizione indispensabile per lo smart working efficace, spesso mi stupisco del ritardo generale su questo fronte.
  • Conoscenza liquida – Ritengo che la gestione e la diffusione fluida della conoscenza sia alla base di tutti i vantaggi che si possono ottenere dalla tecnologia; sicuramente una condizione molto importante per i punti precedenti, che si ottiene con sistemi e organizzazione adeguati.

 

Quali sono stati gli strumenti più abilitanti dietro i casi più efficaci di smart working?

In questi mesi mi è capitato di leggere molti casi di successo di smart working; fa piacere notare come molte aziende fossero state sostanzialmente già pronte, in attesa solo di un valido motivo per convincersi che il lavoro da remoto, come è stato in realtà per molti, poteva essere un’opportunità efficace.

Per quanto riguarda l’esperienza che abbiamo vissuto in azienda, gli strumenti che hanno consentito una partenza immediata del lavoro remoto sono stati:

  • Il contesto operativo: siamo una azienda certificata ISO 27001 e tutte le procedure per l’accesso ai dati aziendali sono codificate in dettaglio, sia per l’accesso interno sia per l’accesso esterno; alle procedure corrispondono strumenti definiti e periodicamente verificati, come VPN, accesso remoto e sistemi di sicurezza in generale.
  • Il paradigma web: stiamo spingendo da anni all’adozione di soluzioni che siano web-based, in questo modo risulta semplice la fruizione degli strumenti di lavoro su qualsiasi dispositivo dotato di un browser sia dentro sia fuori l’azienda.
  • I sistemi di comunicazione: il centralino digitale permette l’uso della comunicazione telefonica “tradizionale” con qualsiasi strumento (PC, Tablet) anche da casa; mentre l’adozione di sistemi di video conferenza, web-based e open source (la cui sicurezza è stata verificata dai processi di sicurezza interni) è stato un ottimo surrogato delle riunioni.

Nel nostro caso, quindi, l’aver avuto a disposizione un contesto di sicurezza solido e ben definito, con la maggior parte del parco applicativo basato su tecnologie web, sono condizioni che hanno permesso in pochissimo tempo ai nostri utenti di avere a disposizione sul PC di casa o sul notebook in dotazione, lo stesso ambiente con gli stessi strumenti e dati disponibili in ufficio.

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