
Federico Carrà Senior Director Sales S&M Enterprise YUBIQ

Il concetto di “ubiquità digitale” è centrale nell’approccio di YUBIQ. Ma cosa significa davvero e cosa non lo rende solo un messaggio marketing?
Ubiquità digitale, per YUBIQ, non è solo un posizionamento strategico: è un principio architetturale. Non si tratta semplicemente di rendere l’informazione disponibile, ma di costruire processi che sappiano contestualizzare ciò che accade, adattarsi alle condizioni operative e tracciare ogni decisione in modo trasparente.
La vera innovazione sta nel superare la logica reattiva: i processi non aspettano di essere guidati, ma si evolvono in base alle azioni degli stakeholder, alle informazioni che raccolgono e ad agent AI che li supportano nell’analisi e nella scelta. Questo significa che ogni processo può diventare un ambiente intelligente, capace di proporre percorsi, evidenziare criticità e suggerire soluzioni.
In un contesto dove la compliance, la sostenibilità e la resilienza sono requisiti fondamentali, l’ubiquità digitale diventa un abilitatore strategico. Non è solo una questione di efficienza, ma di governance attiva: sapere non solo cosa è successo, ma perché, come e con quali alternative.
YUBIQ è una suite di soluzioni, ma come azienda non ci limitiamo a fornire tecnologia. Portiamo sul mercato un metodo e una competenza che aiutano le organizzazioni a ripensare i propri processi in chiave evolutiva.
La nostra proposta non è solo implementativa: è accompagnamento. Supportiamo i clienti nel costruire percorsi di trasformazione digitale che siano sostenibili, tracciabili e capaci di adattarsi nel tempo.
È questo che rende il concetto di ubiquità digitale qualcosa di più di un messaggio marketing: è una visione operativa, supportata da strumenti e competenze, che si traduce in valore concreto.
Ci può quindi raccontare come questo approccio si possa poi tramutare, tramite esempi concreti, in un valore reale per i vostri clienti?
L’approccio YUBIQ alla ubiquità digitale è proprio pensato per tradursi in soluzioni operative che generano valore reale nei processi aziendali.
Un esempio emblematico è la gestione del ciclo di vita dei contratti. In molte organizzazioni, questo processo è ancora frammentato: la redazione, l’approvazione, la firma, la pubblicazione e il rinnovo avvengono su strumenti diversi, con scarsa visibilità e controllo. Il risultato è spesso una gestione reattiva, poco scalabile e vulnerabile a rischi operativi e normativi.
YUBIQ affronta questo scenario con una piattaforma che integra tutte le fasi del processo: dalla composizione collaborativa del documento, all’approvazione interna, fino alla firma digitale, coinvolgendo attivamente anche le controparti esterne nella verifica, validazione e sottoscrizione. Ogni passaggio è tracciato, verificabile e parte di un flusso coerente che garantisce trasparenza e controllo
Ma il vero salto qualitativo arriva con l’integrazione dell’intelligenza artificiale. Nel contract management, l’AI non si limita a semplificare: abilita una gestione dinamica del documento contrattuale, supportando la selezione e il controllo delle clausole più rilevanti in base al contesto.
Gli agenti AI analizzano i contenuti, confrontano versioni, validano le informazioni e generano abstract sintetici per facilitare la comprensione. A questo si aggiunge un approccio conversazionale alla valutazione del contratto, che consente agli utenti di interagire con il documento in modo naturale, ponendo domande e ricevendo risposte contestuali.
Il contratto, in questo scenario, non è più un documento statico da gestire, ma un elemento dinamico del processo: analizzato, validato, interrogabile e monitorato in tempo reale.
Il risultato è un sistema che semplifica, ma soprattutto aumenta la trasparenza, la tracciabilità e la fiducia tra le parti. È un esempio concreto di come l’ubiquità digitale, supportata da tecnologia e competenze, possa trasformare un processo tradizionale in un asset strategico.