Intervista:

Simona Giangregorio IT Manager F.LLI GANCIA & C.

 

 

 

 

Come proteggere i dati e le infrastrutture IT grazie alle soluzioni di CYBER SECURITY?

La protezione dei dati e degli asset aziendali rientra nel grande tema della sicurezza informatica, argomento che è, e dovrebbe sempre essere, tra le principali attività del reparto IT di un’azienda.

Mentre fino a qualche anno fa ci si concentrava sulla possibile perdita di dati critici dovuta alla rottura di una hard disk per i quali bastava predisporre dei sistemi di backup più o meno avanzati ed articolati, oggi le aziende devono difendersi da veri e propri attacchi di sottrazione dei dati al fine di causare danni economici anche ingenti.

L’utilizzo sempre più spinto di nuove tecnologie da parte delle aziende per perseguire il proprio business, come mobile, app, social etc… espongono le aziende stesse ad essere bersagli di attacchi informatici più o meno gravi, più o meno invasivi.

Gli strumenti di difesa da attacchi dall’esterno come Firewall, per la protezione del perimetro, e Antivirus installati sui pc e sui server, per la protezione Endpoint, oggi non bastano più. Questi, insieme a sistemi di Disaster Recovery e/o sistemi di Business Continuity, sono sicuramente le armi principali di cui un’azienda non può fare a meno, ma ad essi vanno affiancati strumenti evoluti: i Security Operations Center (SOC) che devono monitorare l’intera struttura informatica aziendale e sono in grado di rilevare eventuali minacce d’intrusione.

I sistemi SOC più avanzati, sia interni che esterni all’azienda, raccolgono informazioni provenienti da numerosi dispositivi di sicurezza, dal firewall ai log dei server, dall’email all’antivirus del pc, e utilizzando degli algoritmi di intelligenza artificiale, sono in grado di correlare e catalogare degli eventi: in caso di comportamenti “anomali” sono in grado di generare allarmi automatici.

Le soluzioni CYBER SECURITY sono molteplici, per cui ogni azienda dovrebbe costruire una propria strategia che tenga conto di diversi fattori, usando strumenti specifici che devono essere monitorati e coordinati per garantire una protezione efficace.

 

In che modo le nuove tecnologie possono aiutare le aziende in questo momento?

Stiamo vivendo un momento molto difficile non solo in Italia ma in tutto il mondo. L’emergenza Covid-19 ha causato una crisi economica che ha impattato e impatterà sulle aziende di tutti i paesi.

Abbiamo visto aziende che hanno dovuto chiudere la propria attività e altre che hanno dovuto continuare ad operare con una forza lavoro ridotta, con l’obbligo di seguire le norme sanitarie a loro imposte.

Sfruttando le tecnologie già esistenti, le aziende hanno potuto far fronte all’emergenza attivando lo Smart Working.

Meeting, colloqui di lavoro e corsi di formazioni non si sono interrotti grazie all’utilizzo di sistemi di videoconferenza; controllo delle reti e attività di Helpdesk sono stati gestiti mediate strumenti di collegamento in remoto; vendite e acquisti sono stati possibili grazie all’utilizzo di Internet veloce e così via.

Per affrontare al meglio la Fase 2 e per continuare a lavorare nel rispetto delle normative anti Covid-19, le aziende potranno utilizzare sistemi di “termoscansione” per tenere sotto controllo la temperatura corporea dei lavoratori e di chiunque dovrà entrare in azienda. Si potranno utilizzare dispositivi che rilevano la distanza minima tra le persone e tracciare, in caso di necessità, i contatti avuti con altre persone, e questi sono solo alcuni esempi.

Guardando il lato positivo, sicuramente questo è il momento giusto per apportare anche innovazione in azienda seguendo tutto ciò che riguarda il tema Industria 4.0 e perché no, Intelligenza Artificiale, cambiando anche la mentalità nell’approccio alla digitalizzazione, acquisendo nuove competenze e formulando nuovi modelli di business.

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