Intervista

Giorgio Girelli General Manager ARUBA ENTERPRISE

 

 

 

 

Come snellire i processi IT grazie al Cloud Computing?

Il Cloud è un approccio che consente tramite vari strumenti di semplificare, risparmiare ed essere più veloci nell’amministrare o modificare i processi IT, e questo è il maggior vantaggio per il quale viene scelto da PMI, grandi aziende e Pubblica Amministrazione. Per quanto riguarda le varie fasce di utilizzatori, ciò che cambia è il tipo di necessità che li spinge usarlo:

  • la large enterprise – fascia di clientela più grande e strutturata – predilige ad esempio soluzioni di cloud privato attraverso il quale, a fronte di un impegno economico maggiore ma più costante, ha la possibilità di usufruire di un’estrema personalizzazione di risorse ad uso esclusivo;
  • le PMI – fascia più dinamica con necessità più limitata di risorse computazionali – optano maggiormente per forme di cloud pubblico, poiché grazie alle diverse declinazioni dell’offerta, possono ottimizzare i consumi con un impegno estremamente basso e, se il business lo richiede, limitato nel tempo;
  • discorso a parte merita la PA che si sta aprendo al cloud soprattutto per quei servizi che prima dovevano necessariamente essere erogati da infrastrutture dedicate e nel pieno controllo dell’ente. Si tratta di un passaggio fondamentale dettato dalla maggiore consapevolezza da parte degli enti pubblici di potersi fidare e affidare al cloud: questa tecnologia diviene abilitante per la semplificazione dei processi e per facilitare l’integrazione fra le molteplici applicazioni e i vari servizi che la Pubblica Amministrazione eroga ai cittadini.

Gran parte dei processi IT ottengono inoltre grandi vantaggi dall’utilizzo di soluzioni di cloud ibrido che, appunto, consente la co-presenza di diversi ambienti IT capaci di dialogare tra loro: questo facilita sia la continuità operativa delle applicazioni pre-esistenti, sia la loro integrazione con nuove applicazioni o con le naturali evoluzione delle stesse, producendo nell’insieme servizi strutturalmente sempre più complessi ma che garantiscono all’utilizzatore grande facilità di utilizzo.

È grazie al cloud che, ad esempio, è possibile adottare processi di operations industrializzati, strutturati ed in linea con le best practice di mercato ed avere al contempo maggiore scalabilità e capacità di reazione ai cambiamenti. È così possibile seguire con flessibilità sia la trasformazione dei processi, che la crescita del business aziendale, spostando i servizi e workload in maniera graduale e adottando la soluzione cloud man mano che l’esigenza aziendale lo richiede.

 

Come è stata supportata la migrazione del cliente (Sisal), e in generale, i passaggi di supporto a chi sceglie di migrare in cloud?

Il progetto specifico nasce dalla capacità di Aruba Enterprise di rispondere alle esigenze dei nostri clienti fornendo soluzioni ideate e realizzate ad hoc al fine di indirizzare correttamente le richieste che ci pervengono. Il progetto realizzato per Sisal, ad esempio, si sviluppa per dare concretezza alla strategia complessiva di innovazione ed evoluzione digitale adottatata dal cliente, che ha come obbiettivo primario quello di esternalizzare la propria infrastruttura IT cogliendo al contempo i seguenti ed importanti benefici: accedere a tecnologie “best of breed” sia in ambito tecnologico che applicativo; adottare processi di operations e controllo industrializzati e in linea con le “best practice” di mercato; innalzare i livelli di robustezza, ridondanza e sicurezza; offrire scalabilità nativa e flessibilità alle applicazioni ed ai servizi erogati dalle proprie piattaforme IT.

L’elemento che più di tutti rende innovativo il progetto riguarda la capacità di aver sviluppato una soluzione che si muove in un contesto IT aperto, poiché ibrido, che sfrutta elementi di cloud unitamente a soluzioni dedicate e gestite o contesti di colocation in cage privati, tutti in continua evoluzione. Aver proposto e adottato una soluzione ibrida, infatti, significa avere a che fare con ambienti IT differenti e quindi implica saper gestire la sicurezza di aree e tecnologie diverse poste in un contesto “aperto” – che sono appunto, in parte su cloud privato, in parte su infrastrutture dedicate in outsourcing, in parte in colocation. A queste si aggiungono poi integrazione di ulteriori servizi forniti in modalità SaaS, quali ad esempio i Trust Services all’interno di processi pre-esistenti o sviluppati ex novo.

 

A livello di Service Management, come si accompagna e supporta il cliente nelle varie fasi di ‘passaggio’?

Seguire un cliente come Sisal in un progetto così ambizioso richiede un’organizzazione adatta con i ruoli e le funzioni necessarie, ognuno con compiti e responsabilità chiare. È fondamentale, anche per chiarezza nelle relazioni con il cliente, avere un referente assegnato per ciascuna fase relativa alla fornitura del servizio: account manager, progettisti di prevendita, project manager e service manager sono le principali figure di gestione che accompagnano il cliente durante tutte le fasi che via via si ripetono, di progettazione, implementazione ed erogazione di un nuovo servizio. Inoltre tutte le richieste relative all’erogazione del servizio – siano esse di attività pre-contrattualizzate o di assistenza – vengono gestite da un apposito Service Desk che, oltre alla gestione, si occupa anche di identificare la soluzione più idonea o, se necessario, coordinare l’escalation verso i livelli tecnici più avanzati.

 

Ci sono state richieste particolari durante il Covid o – ad esempio, per i clienti che erano già in Cloud – non sono emerse particolari richieste?

Oggi più che mai la tecnologia dimostra di essere di grande aiuto per imprese e cittadini. L’operatività dei servizi online e del cloud, come dei data center, è essenziale per permettere a tutti di fruire di servizi ormai indispensabili ovunque essi si trovino, nelle proprie sedi aziendali o nelle loro abitazioni. Le maggiori richieste hanno riguardato proprio l’accesso a questi servizi: la connessione a Internet, come le applicazioni in cloud per le video conferenze o per la gestione remota dei dati, gli strumenti per la creazione dei siti web o dei negozi online, ma anche i servizi di posta elettronica, PEC e la firma digitale si sono dimostrati – in questo periodo ancora di più – strumenti utili ed essenziali.

È, infatti, anche grazie a queste tecnologie e alla loro disponibilità h24 che si può mantenere l’effettiva operatività di gran parte delle imprese, oltre a consentire di tenersi informati, lavorare in smart e remote working o provvedere all’e-learning e alle lezioni virtuali di una scuola ormai per forza di cose interamente digitale.

Nello specifico, il cloud è stato un asset fondamentale in periodo Covid e ciò si evince anche da un’indagine che abbiamo condotto insieme a CIONET Italia e dalla quale è emerso come, tra le tecnologie che il Covid-19 ha spinto maggiormente, il cloud è senza dubbio quella che ha permesso di fronteggiare meglio la crisi. Quanti hanno potuto disporre di soluzioni cloud nel corso dell’emergenza confermano come sia stato importante farne uso: il cloud è stato ritenuto fondamentale per il 59% degli intervistati, molto utile per il 35% ed abbastanza utile per il 6%.

 

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