Intervista

Michelangelo Uberti Marketing Manager Italy DYNATRACE

Il cloud e le tecnologie cloud-native sono una realtà per 9 organizzazioni su 10. Ciò ha contribuito ad accelerare l’innovazione ma, secondo recenti indagini, ha anche innalzato il livello di complessità. Quali sono le nuove sfide per i CxO e in che modo Dynatrace li sta aiutando a superarle?

Le sfide comuni si concentrano sulla governance delle infrastrutture e sulla mole di lavoro a carico degli specialisti. Nonostante molte aziende usino fino a 10 diversi strumenti di monitoraggio, hanno visibilità del solo 9% dello stack tecnologico. Inoltre, i team IT sono ormai travolti dalla complessità e dedicano circa il 40% del loro tempo a far funzionare le cose. Tali difficoltà diventano evidenti al presentarsi di un imprevisto: uno degli effetti collaterali ricorrenti riguarda l’attivazione delle war room. Sarebbe un errore pensare che si tratti di problemi interni all’azienda: non dobbiamo sottovalutare la crescente interdipendenza tra IT e mondo reale.

Un esempio di tale interdipendenza è rappresentato da Aeroporti di Roma, che usa Dynatrace per garantire l’efficienza delle applicazioni critiche che sottendono all’operatività dello scalo di Fiumicino: dal check-in alla gestione delle piazzole di sosta degli aerei, passando per i controlli di sicurezza. Grazie alle risposte precise sulla causa esatta che ha generato un’anomalia e alla creazione automatica dei ticket, ADR ha ridotto del 70% il tempo impiegato per gestire i problemi IT. La maggioranza degli incidenti viene risolta prima che sia percepita dagli operatori sul campo. L’esecuzione di una strategia basata sul miglioramento continuo ha permesso loro di assicurare la puntualità del 99% dei voli giornalieri e ottenere il premio come miglior aeroporto in Europa per il sesto anno consecutivo.

La complessità è un problema che colpisce anche i team di sicurezza, bersagliati da allarmi che per tre quarti sono falsi positivi e che impediscono loro di concentrarsi sulle minacce reali. In media, gli specialisti della sicurezza dedicano il 28% del tempo ad attività che potrebbero essere automatizzate. Il 79% dei CISO ritiene che una gestione continua e automatica delle vulnerabilità in produzione sia la chiave per colmare il vuoto lasciato dalle soluzioni di sicurezza in uso. Le nuove minacce applicative e l’incapacità di mantenere il ritmo dei rilasci spingono l’80% dei CISO a orientarsi verso un approccio alla sicurezza che coinvolga direttamente anche i team di sviluppo.

Automazione e applicazione di logiche shift-left sono alcuni degli elementi che contraddistinguono il caso di Soldo, una fintech europea che ha abbattuto drasticamente l’impegno richiesto per la gestione delle vulnerabilità applicative. A poche ore dalla pubblicazione della vulnerabilità Log4Shell, il team di Soldo aveva già una chiara visione della propria esposizione e delle componenti impattate. Ciò ha consentito loro di pianificare rapidamente le azioni di remediation volte a mitigare il rischio e ad applicare tutte le contromisure del caso. Integrare il modulo di Application Security nei loro processi interni li ha inoltre aiutati a completare l’adozione della metodologia DevSecOps.

Questi due casi evidenziano i benefici dell’utilizzo coordinato di osservabilità e automazione guidate dall’intelligenza artificiale.

 

Anche grazie alla diffusione di soluzioni come ChatGPT, l’intelligenza artificiale è diventato un argomento all’attenzione anche dei non addetti ai lavori. Com’è utilizzata all’interno della piattaforma Dynatrace e quali sono i benefici per i vostri clienti?

La nostra piattaforma si poggia su Davis AI, il motore di intelligenza artificiale che, unitamente ad altre tecnologie core come OneAgent, Smartscape e Grail, distingue Dynatrace dalle altre soluzioni sul mercato. Davis analizza automaticamente e in tempo reale la topologia dell’intero ambiente ibrido o multicloud, osserva i comportamenti, identifica eventuali anomalie e degradazioni che hanno un impatto sul business, le prioritizza e le segnala tempestivamente ai team incaricati.

A differenza dei tradizionali modelli di machine learning che richiedono un addestramento preventivo e non sono scalabili, Davis non utilizza dati storici per l’apprendimento del comportamento e non fa ipotesi statistiche. I vantaggi per i clienti sono molteplici:

  • sopprime il “rumore di fondo” generato dalle raffiche di allarmi che finiscono per essere ignorati. Gli addetti ricevono esclusivamente le notifiche meritevoli di attenzione;
  • ogni notifica contiene le informazioni precise sul tipo di problema, sulla causa che l’ha generato, sulle componenti coinvolte e sull’impatto sul business. Ciò evita la classica ricerca dell’ago nel pagliaio e velocizza le attività di risoluzione;
  • conoscendo le cause esatte, è possibile scatenare dei workflow mirati alla correzione automatica delle anomalie. Ciò contribuisce a ridurre sensibilmente il lavoro manuale che affligge gli addetti IT e a innalzare la disponibilità e l’efficienza dei servizi erogati.

È bene precisare che Davis copre sia l’infrastruttura che le applicazioni e analizza i dati che spaziano dalle prestazioni alla sicurezza, passando per il comportamento degli utenti.

Essendo una componente fondante della piattaforma, è oggi utilizzato dagli oltre 3.600 clienti Dynatrace in tutto il mondo. Anche in Italia i casi di successo non mancano: Aeroporti di Roma, infatti, non è l’unica realtà che ha ridotto il tempo medio di risoluzione dei problemi. ConTe.it, il marchio italiano del gruppo assicurativo Admiral, ha dichiarato una riduzione pari all’80%. Grazie alla condivisione della piattaforma Dynatrace tra Service Control Room e i team Dev e ITOps, INAIL riesce a risolvere le anomalie entro un’ora dalla loro identificazione.

Sia ConTe.it che Alpitour ci hanno raccontato che le war room con i fornitori di servizi in outsourcing sono solo un ricordo lontano, perché ora dispongono di risposte precise sulle cause di eventuali problemi prima che queste impattino sugli utenti finali.

Davis però è molto di più: oltre alle sue capacità causali e predittive, a breve includerà anche la componente generativa, rendendola ciò che definiamo una “IA ipermodale”. Davis CoPilot, la nuova funzionalità che sarà rilasciata nel corso dell’anno, aiuterà gli utenti a esplorare i dati ed eseguire task complessi utilizzando linguaggio naturale. Inoltre, permetterà di creare con semplicità workflow di automazione e dashboard personalizzate, e fornirà raccomandazioni per la risoluzione dei problemi ancora più facili da comprendere.

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