Intervista

Laura Santeusanio Country Manager Italy FORMALIZE

Nel contesto normativo attuale, come sta cambiando il ruolo del CISO e quali sono le principali difficoltà che incontra in questa trasformazione?

Partiamo da un presupposto: l’adeguamento normativo non va considerato un costo da subire né una “tassa”, ma una scelta strategica. Significa trasformare un obbligo in un vantaggio competitivo, sfruttando i percorsi di compliance per rafforzare processi, governance e resilienza. Non si tratta solo di rispettare regole, ma di costruire basi solide che rendano l’azienda più credibile, attrattiva per clienti, partner e investitori, e pronta a competere in mercati complessi.

In un contesto dove fiducia e sicurezza sono decisive, adottare standard elevati apre l’accesso a opportunità di business più remunerative e posiziona l’impresa tra i player affidabili e innovativi. La compliance, quindi, non è un freno ma un acceleratore di crescita e competitività.

Parallelamente, il ruolo del CISO è cambiato radicalmente. Un tempo considerato un tecnico responsabile di firewall e password, oggi è una figura strategica che siede ai tavoli decisionali con il top management. La crescente sofisticazione degli attacchi informatici e l’arrivo di normative come NIS2, DORA e il rafforzamento del GDPR impongono un approccio più ampio: non basta la tecnologia, serve gestione del rischio, formazione e governance.

Il CISO deve unire competenze tecniche, manageriali, legali e comunicative. Deve saper parlare il linguaggio del business, spiegare al board l’impatto dei rischi sulla continuità operativa e guidare l’azienda verso la resilienza digitale.

Le sfide sono molte. La prima è culturale: non tutte le imprese percepiscono la sicurezza come priorità strategica, e non tutti i CISO hanno avuto tradizionalmente visibilità presso il vertice. La seconda riguarda la complessità normativa, che richiede di integrare competenze eterogenee. Poi c’è il limite delle risorse: budget e team crescono meno rapidamente dei rischi, costringendo a fare di più con meno. Infine, la sfida comunicativa: tradurre concetti tecnici in linguaggio comprensibile e convincere che la sicurezza è un abilitatore di business.

In sintesi, il CISO sta evolvendo da custode dei sistemi a partner strategico, capace di proteggere non solo dati e infrastrutture, ma il futuro stesso dell’azienda. È una trasformazione che richiede nuove competenze, maggiore collaborazione e una mentalità orientata alla resilienza.

 

Come può Formalize supportare i CISO e rendere più semplice il loro lavoro?

Oggi i CISO devono affrontare una complessità normativa senza precedenti: NIS2, DORA, GDPR, ISO 27001 e molti altri standard introducono requisiti specifici, scadenze stringenti, reportistica dettagliata e responsabilità crescenti. Senza un approccio strutturato, il rischio è ritrovarsi intrappolati in una gestione manuale fatta di fogli Excel, procedure frammentate e controlli ridondanti, con conseguenze sulla sicurezza e sulla continuità operativa.

Un sistema integrato di compliance, come Formalize, offre una risposta concreta a questa sfida. La sua forza principale è la centralizzazione: tutte le informazioni relative a sicurezza, rischi e adempimenti normativi vengono raccolte in un’unica piattaforma. In questo modo il CISO ottiene una visione completa e costantemente aggiornata, evitando la dispersione di dati tra reparti diversi e riducendo al minimo le inefficienze.

Un altro elemento cruciale è l’automazione. Con un sistema integrato è possibile gestire in modo più rapido e sicuro attività che altrimenti assorbirebbero tempo e risorse: dalla definizione e aggiornamento delle policy, al monitoraggio delle scadenze, fino alla produzione dei report richiesti dagli organi di vigilanza. Automatizzare significa ridurre errori, garantire maggiore affidabilità e liberare tempo prezioso che il CISO può dedicare a compiti a maggior valore strategico, come la pianificazione della sicurezza o l’analisi dei rischi emergenti.

La compliance integrata non riguarda solo la tecnologia, ma anche le persone e i processi. Una piattaforma condivisa favorisce infatti la collaborazione tra figure chiave: CISO, DPO, legal, risk management e top management possono lavorare sugli stessi dati e indicatori, con un linguaggio comune e un livello superiore di trasparenza. Questo non solo rafforza la governance, ma promuove una responsabilità diffusa che rende l’organizzazione più matura e pronta ad affrontare sfide complesse.

In prospettiva, i benefici vanno ben oltre la riduzione della burocrazia. Un sistema integrato di compliance diventa un vero e proprio abilitatore strategico: semplifica la gestione normativa, accresce l’efficacia del CISO e contribuisce a trasformare la sicurezza da semplice obbligo a leva di crescita e competitività.

In sintesi, strumenti come Formalize permettono di passare da una compliance “subita” a una compliance gestita e valorizzata. Un approccio che riduce rischi e inefficienze, rafforza la collaborazione interna e soprattutto posiziona la sicurezza come un asset strategico per lo sviluppo del business.

 

 

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